Fumare in casa? É come aprire la porta ad un serial killer

Che il fumo faccia male è una realtà di fatto valida tanto per quello attivo che per quello passivo. I dati sul legame tra fumo e cancro ai polmoni è davvero allarmante: senza le sigarette non si verificherebbe il 90 per cento dei casi.

Fumare in casa? È come invitare un serial killer dentro la propria casa, visto il danno che si fa alla salute. Questo esempio spiega alla perfezione il legame che esiste tra le sigarette e il cancro ai polmoni, così come emerso dalla Conferenza Internazionale di Oncologia Toracica che si è appena svolta a Napoli. Se le sigarette sparissero misteriosamente da un giorno all’altro, tra più o meno 20 o 30 anni si verificherebbero il 90 per cento in meno dei casi di tumore ai polmoni. Nemmeno la più efficace delle ricerche scientifiche potrebbe raggiungere gli stessi risultati.

La media dei cittadini italiani che fumano è del 20 per cento, con punte verso l’alto del 29 (Umbria) e regioni per così dire “virtuose” come lil Veneto (9). Sulle donne è stato registrato un particolare aumento dell’incidenza della malattia. Questo lascia pensare che ci siano basi genetiche e ormonali alla base: è quindi il gentil sesso a correre i maggiori pericoli nei confronti dei cardini polmonari. Va anche detto però che le donne sono delle assidue fumatrici e che, anche quando non fumano in prima persona, spesso convivono con un fumatore: hanno quindi in casa quel serial killer che mette a rischio la loro vita giorno dopo giorno.

Fumare in casa? É come aprire la porta ad un serial killer

L’appello più grande che è stato lanciato dalla Conferenza di Napoli riguarda proprio il fumo passivo: “Smettete di fumare – raccomandano gli esperti – almeno in casa”. Il motivo è semplice: dati alla mano, il fumo passivo aumenta vertiginosamente il rischio di ammalarsi di tumore al polmone. È doveroso salvaguardare la propria salute e soprattutto quella dei propri familiari che magari non hanno mai acceso una sigaretta (LEGGI ANCHE: NUOVE NORME ANTI-FUMO: DAI PACCHETTI ALLE SIGARETTE ELETTRONICHE, COSA CAMBIA?). La patologia è al quarto posto tra i tumori più comuni e la diagnosi precoce è molto rara: la prevenzione assume per questo una valenza ancora più evidente.

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