Tessera sanitaria per i migranti: più sicurezze per loro e per chi li accoglie

L’Italia è tra i Paesi a guidare il progetto ‘Care’, il quale intende assicurare maggiori tutele alla salute dei migranti e alle comunità che li accolgono. Il primo passo è la consegna delle tessere sanitarie, prevista per l’estate 2016.

L’Italia, insieme alla Grecia, rappresenta uno dei principali punti d’approdo per i migranti che partono dalle coste africane alla ricerca di una nuova opportunità di vita (LEGGI ANCHE: L’EX CAMPIONE SIRIANO NUOTA PER 7 ORE E RAGGIUNGE LA GRECIA: UNA TRAVERSATA PER LA LIBERTÀ). Per questo motivo il Ministero della Salute ha subito appoggiato il progetto ‘Care’ insieme a Grecia, Malta, Croazia e Slovenia. Due i punti principali: visite di routine più accurate, gestite da team multidisciplinari che saranno in grado di offrire servizi il più completi possibili (sia per definire l’età dei minori non accompagnati, dato spesso complicato da decifrare, che per monitorare lo stato di salute dei migranti) e la creazione di tessere sanitarie elettroniche.

Quest’ultime rappresentano un’assoluta novità: saranno distribuite subito dopo l’arrivo in Italia, a partire da luglio 2016. In alternativa verranno date delle pennette usb che serviranno a raccogliere i dati sanitari dei singoli migranti. I punti di distribuzione verranno posizionati a Lampedusa e Trapani e sarà l’Istituto nazionale per la salute, migrazione e povertà (Inmp) ad occuparsene. Il progetto vede il finanziamento di 1 milione e 800 mila euro da parte dell’Unione Europea e il ministro Lorenzin ha subito annunciato con orgoglio l’adesione dell’Italia.

Tessera sanitaria per i migranti: più sicurezze per loro e per chi li accoglie
Lo scopo principale è quello di garantire maggiori sicurezze sia ai migranti che alle comunità nelle quali andranno ad inserirsi. Lo ha spiegato il coordinatore di ‘Care’ Gianfranco Costanzo: “Il progetto è stato sviluppato per la tutela della salute del migrante. Un’attività che, se efficace, ha come conseguenza anche una maggiore tutela della salute della comunità di accoglienza: a una persona più curata corrisponde una comunità più curata.

Controlli, monitoraggio, consapevolezza di qualsiasi quadro clinico, ma anche diminuzione della spesa. Il ministro Lorenzin, infatti, ha posto la sua attenzione sul lato economico della vicenda: “Potrà anche evitare che dal passaggio del migrante da un paese all’altro si facciano prestazioni sanitarie non necessarie”. Se in linea di massima il progetto non può che raccogliere consensi, un punto è destinato a stimolare dibattiti e critiche: l’assistenza sanitaria sarà data indiscriminatamente sia ai migranti che avranno ottenuto l’asilo politico sia agli immigrati clandestini…

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