Valter Longo e la sua dieta mima-digiuno: non serve a perdere peso ma a vivere più a lungo

L’ultima puntata di ‘Presa Diretta’ ha illustrato la dieta mima-digiuno del professor Valter Longo, grazie alla quale si vive meglio e più a lungo. Eppure lo Stato italiano non ha intenzione di investire in questa causa.

L’ultima puntata di Presa Diretta ha mostrato un servizio dal titolo emblematico: “Sazi da morire”. L’inchiesta ha analizzato nel dettaglio le abitudini alimentari degli italiani e le conseguenze che esse hanno sul tenore di vita e sullo stato di salute. Inutile dire che lo scenario non è affatto positivo. Tra le soluzioni che si potrebbero prefigurare è stata considerata la proposta del professor Valter Longo, un ricercatore genovese emigrato negli Stati Uniti. Oggi è il direttore del Longevity Institute della University of Soutern California a Los Angeles e del laboratorio di Longevità e Cancro dell’Ifom di Milano.

I suoi studi l’hanno portato a creare la dieta mima-digiuno. Si tratta di restare a stomaco vuoto per 5 giorni una volta al mese, ma il ciclo si può diluire anche in archi di tempo più vasti (5 giorni ogni 3 mesi o anche ogni 6). Lo scopo non è dimagrire (non bisogna confondersi con LA DIETA DEL DIGIUNO INTERMITTENTE) bensì vivere meglio, visto che il digiuno permetterà al corpo di resettarsi e riprogrammarsi. I topi sottoposti a questa pratica hanno mostrato prima di tutto una vita il 10-20 per cento più lunga; il 50 per cento in meno di tumori di cui molti benigni o posticipati; la diminuzione dei grassi cattivi nelle viscere; un aumento delle funzioni cognitive e della funzionalità del sistema immunitario.

Uno studio pilota effettuato su 19 persone ha confermato gli stessi benefici sull’uomo: i pazienti avevano meno glucosio nel sangue, manifestavano un abbassamento della pressione sanguigna, la riduzione del colesterolo e dei fattori di rischio di diabete, malattie cardiovascolari e cancro. La ricerca, come sottolinea il servizio, è stata pubblicata sulla rivista scientifica Cell Metabolic e ha fatto il giro del mondo in poco tempo. Ulteriori ricerche, stavolta su un campione di oltre 100 persone, hanno confermato i dati dello studio pilota. Ma come mai affrontare un semi-digiuno per 2-3 volte l’anno riserva tutti questi benefici (ad eccezione di diabetici, anziani e bambini, i quali devono rinunciare in partenza)?

Secondo Longo, il merito è delle cellule staminali che vengono attivate proprio dal digiuno. Quando si riprende a mangiare, le staminali riescono a rigenerare i tessuti approfittando della capacità del corpo di auto-ripararsi (durante il digiuno è come se scattasse un ‘allarme’ al quale il corpo tenta poi di porre rimedio). È un sistema semplice ma al tempo stesso potente, difficile da riprodurre e impossibile da sintetizzare in un farmaco. Alla domanda “Cosa potrebbe fare uno ‘Stato Illuminato’ di fronte a queste scoperte?”, Longo ha risposto: Investire sulla ricerca, come stiamo facendo negli Stati Uniti”. Oltre ai vantaggi per la salute, sarebbero anche le casse pubbliche a trarne beneficio (si potrebbe risparmiare fino al 50 per cento della spesa sanitaria). Eppure nessun esponente del Ministero della Salute l’ha mai chiamato…

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