Spese sanitarie, gli italiani chiedono prestiti: fino a 6600 euro da restituire in piccole rate

Nonostante il servizio sanitario italiano sia pubblico e quindi possa contare sul supporto dello Stato, gli italiani spesso non riescono a far fronte alle spese mediche in modo autonomo e ricorrono a prestiti per effettuare le dovute visite o piccoli interventi. A rivelarlo è un’indagine condotta dai siti Facile.it e Prestiti.it, i quali hanno analizzato le richieste pervenute durante tutto il 2015. Ne è emerso che tra il mese di giugno e quello di ottobre sono stati erogati oltre 340.000 euro, per circa 28.000 pratiche motivate da cause estetiche o sanitarie.

L’identikit di chi richiede questi prestiti rivela alcuni dettagli in più sullo stato economico degli italiani: nel 67 per cento dei casi si tratta di dipendenti privati mentre nell’11 sono i pensionati a richiedere il danaro necessario a pagare visite, medicinali o piccole operazioni. La cifra auspicata raggiunge i 6.600 euro, da restituire in 58 mesi (ovvero quasi 5 anni). A mancare, quindi, è la liquidità immediata: gli italiani preferiscono beneficiare subito del danaro per poi restituirlo durante un arco di tempo particolarmente lungo.

Gli interventi che più spesso conducono gli italiani a percorrere questa strada sono gli impianti di ortodonzia (per se stessi o per i propri figli), le terapie di lungo corso e l’immancabile chirurgia estetica (probabilmente gli esempi di personaggi noti come il chirurgo Giacomo Urtis non giova al risparmio in questo settore). Le regioni maggiormente coinvolte da questo trend sono il Friuli Venezia Giulia e la Toscana, mentre solamente il 2 per cento dei prestiti viene richiesta dai cittadini campani o pugliesi. Un ultimo dato riguarda il sesso dei richiedenti: sono prevalentemente uomini, nonostante il gap sia inferiore rispetto alle altre causali dei prestiti (le donne salgono dal 25 al 39 per cento). Dati alla mano, è evidente che i cittadini non vogliono rinunciare a fare quanto di meglio sia possibile per la propria salute. Il più delle volte non è tanto la volontà quanto la possibilità a mancare: il problema si risolve con un prestito e una piccola rata mensile, il che evidenzia una difficoltà oggettiva dal quale gli italiani non sono ancora usciti.

Foto: Twitter

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