Guendalina Tavassi è diventata mamma per la terza volta: dopo due figlie è arrivato il momento del primo maschietto, Salvatore, avuto con il marito Umberto D’Aponte. Al settimo cielo, l’ex concorrente del Grande Fratello e dell’Isola dei famosi ha condiviso sui social le prime foto del suo bambino, accompagnate dalla didascalia “Mi stanno pensando… mi presento sono Salvatore… Sono nato alle ore 7 di questa mattina nella vasca da bagno di casa… peso 3,750 kg e sono super figo #gravidanza #amore #felicità“. La scelta di mettere al mondo il figlio nella propria abitazione ha fatto discutere alcuni suoi seguaci, ma in realtà c’è ancora molta disinformazione a riguardo.
Nonostante non sia altissimo il numero dei parti in casa in Italia (sono circa 1500 all’anno), le donne che decidono di dare alla luce il proprio neonato fra le mura domestiche negli ultimi anni sono di più rispetto al passato. Molte anche le star che hanno deciso di non recarsi in ospedale per il proprio parto, come Demi Moore, Cindy Crawford, Giorgia, Elle MacPherson e tante altre. Ma prima di seguire il loro esempio è saggio valutare attentamente pro e contro. La prima domanda che viene posta è sulla sicurezza. Ma medici e ostetriche assicurano che i rischi sono bassissimi, ad eccezione di complicazioni pregresse come parti gemellari, pressione sanguigna alta, problemi di cuore o diabete. Chi non ha avuto nessun problema particolare durante la gestazione può quindi optare per la soluzione casalinga senza scrupoli. Ci sono più rischi ad anticipare i tempi del recupero per esempio.
Assodato che intorno alla donna in travaglio vigila comunque una squadra di levatrici pronte ad aiutare (e in caso di complicazioni portare in ospedale), tra i pro da tenere in considerazione c’è senza dubbio il fattore stress, perché rimanendo nella propria abitazione si evitando corse dell’ultimo minuto e quindi diminuisce sensibilmente. In più, il parto in acqua (scelto proprio dalla Tavassi) è un ottimo metodo per dare alla luce il bambino, non solo per il naturale sollievo dovuto all’acqua, ma anche per la velocità del travaglio, non a caso è considerato una sorta di epidurale naturale. La pressione dell’acqua, infatti, causa una reazione chimica con il corpo della futura mamma, e riesce così ad attenuare i dolori. Il contro (forse meno atteso) è quello dei costi: dai 2 ai 3mila euro, che includono la reperibilità delle ostetriche tre settimane prima della nascita e tre settimane dopo. Solo Emilia Romagna, Piemonte, Trento e Bolzano prevedono il rimborso.
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