Chemsex, sesso e droga per migliorare le prestazioni: la nuova moda fa danni permanenti

Arriva dall’Inghilterra una nuova tendenza decisamente pericolosa: si tratta del chemsex, una pratica perversa che mischia droga e sesso al solo scopo di migliorare le proprie performance sessuali con uno o più partner (il viagra, anche quello femminile, sembra purtroppo già superato). Il fenomeno di certo esiste da tempo, eppure la sua diffusione si sta allargando al punto da diventare davvero preoccupante. Oltre all’utilizzo di droghe (assunzione di per sé dannosa) il pericolo deriva dal sesso senza protezione che potrebbe portare ad una diffusione smisurata di malattie quali l’hiv. Un gruppo di medici inglesi dell’Nhs Foundation Trust ha scritto un articolo su questo tema, pubblicato poi sul British Medical Journal. In esso spiegano i dettagli del chemsex (il cui nome probabilmente deriva da ‘chemical sex’, sesso chimico) e le possibili conseguenze.

Le droghe assunte, nella maggior parte dei casi, sono il mefedrone, i cristalli di metanfetamine e il ghb. I primi due riescono a stimolare il corpo aumentando battito cardiaco e pressione. Ciò contribuisce ad innalzare i livelli di euforia oltre naturalmente all’eccitazione sessuale. Il terzo è un disinibitore e un leggero anestetico. Questo mix, oltre a performance di gran lunga migliori, permette di avere rapporti con più persone senza provare né fatica né imbarazzo. Alcuni ‘testimoni’ hanno raccontato di aver proseguito anche per 72 ore, senza mangiare né dormire. I dati raccolti parlano di una media di 5 partner a sessione, il più delle volte senza protezione.

Il chemsex è frequente anche tra gli omosessuali, che vi ricorrono per superare problemi quali mancanza di fiducia e timore per l’omofobia. Ciò che terrorizza è il fatto che spesso ci si nasconda dietro ad esso per stigmatizzare la sieropositività: tra i 1142 omosessuali londinesi intervistati, circa il 25 per cento ha affermato di aver fatto chemsex negli ultimi 5 anni e il 10 per cento negli ultimi 30 giorni. A questi ritmi, il contagio di hiv potrebbe espandersi davvero a macchia d’olio. Dopo Londra, l’allarme arriverà anche negli altri Paesi europei e in Italia?

Foto: Twitter

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