Lo stress da lavoro fa male quanto il fumo passivo: lo dimostrano Harvard e Stanford

Per mantenersi in salute bisogna fare attenzione a tanti fattori: alimentazione, forma fisica, abitudini di vita, genetica. Alla lunga lista bisognerà aggiungere anche il lavoro. Le prestigiose Università di Harvard e Stanford hanno infatti dimostrato che lo stress da lavoro va annoverata a pieno titolo tra le cause di malattie e suicidi: la percentuale di quanti sono portati a patologie e morte è pari addirittura a quella del fumo passivo. Il lavoro d’altronde è l’ambiente in cui si passa la maggior parte del tempo e vivere quei momenti afflitti da tensioni e malumore finiscono inevitabilmente con l’avere ripercussioni gravi sulla salute.

Harvard e Stanford sono arrivati a dati certi incrociando i risultati di numerose ricerche (ben 228): dopo aver delineato tutti i fattori di stress che possono verificarsi sul posto di lavoro, le Università hanno valutato il modo in cui questi influiscono sulla salute fisica e mentale delle persone e la misura in cui influenzano il livello di stress complessivo. In poche parole, hanno notato che lo stress non diminuisce affatto una volta tornati a casa: al contrario, quegli stati d’animo continuano a ripercuotesi anche nelle azioni che non hanno nulla a che fare con l’ufficio.

I fattori che influiscono maggiormente sono le ore lavorate e quanto queste limitino passioni e vita privata dell’individuo, le opportunità offerte (la giustizia della società per la quale si lavora aumenta la soddisfazione personale) e i benefit (dall’assicurazione sanitaria, vitale negli Stati Uniti, ai rimborsi spesa). Gli ambiti in cui arriva lo stress da lavoro è totale: salute fisica, salute mentale, diagnosi di malattie (il rischio aumenta del 50per cento) e, nei casi più gravi, decesso. Lo stesso si può dire d’altronde per la disoccupazione: non avere un posto di lavoro non limita certo lo stress. Pensare al benessere tramite yoga o training autogeno non risolleverà la situazione: si deve infatti intervenire sulla causa del problema, cioè le aziende, e non sulle sue conseguenze.

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