Gli omogeneizzati fanno bene ai bambini? Michelle Hunziker dice no

“Non amo gli omogeneizzati, alle mie figlie piccole preparo sempre cibi freschi, che poi frullo”. Così Michelle Hunziker ha dichiarato al settimanale Oggi. Come lei, tante sono le mamme che evitano di somministrare gli omogeneizzati ai propri bambini. Ma cosa sono esattamente? Gli omogeneizzati sono un alimento per neonati o bambini al di sotto dei tre anni d’età e può essere a base di carne, pesce, formaggio, frutta o verdura. Questi composti vengono passati e tritati finemente come un purea, ossia resi omogenei omogeneo industrialmente mediante procedimenti di omogenizzazione meccanici e chimici.

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Uno dei motivi per cui molte mamme hanno deciso di non alimentare i propri figli con questi preparati, è il fattore economico. Il costo al kg per gli omogeneizzati di carne varia dai 30 ai 39 euro per chilo. Pur essendo un aspetto importante, quello finanziario non è il principale. Questi cibi contenuti in dei vasetti di vetro, infatti , contengono dei conservanti che ovviamente non sono presenti nei cibi freschi, spesso preferiti dalle mamme per preparare i pasti dei bambini. Inoltre il fatto che siano confezionati implica che durano qualche anno sugli scaffali e non appaiono più agli occhi delle mamme così freschi come i cibi preparati al momento.

In aggiunta il processo di omogeneizzazione fa perdere agli alimenti la maggior parte dei principi nutritivi indispensabili per alimentare e far crescere i bambini in tenera età. Un altro elemento da prendere in considerazione è anche la provenienza della carne e della frutta che non sempre è nota. Soltanto alcune case produttrici specificano la provenienza di quest’ultima. Per ultimo i barattoli producono rifiuti e inquinano con il trasporto. Questi prodotti, dunque, non è detto che facciano male, anzi, ma seguono le regole di qualunque alimento industriale.

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