La nuova barretta energetica a base di insetti, presto sarà una realtà

Secondo gli scienziati, causa il costante aumento della popolazione mondiale, gli insetti saranno il cibo del futuro: larve, scarafaggi, vermi ed altri insetti avranno presto un posto sulle nostre tavole. Così il giovane ricercatore altoatesino, Stefan Klettenhammer, ha pensato di portarsi avanti con i tempi, realizzando una barretta energetica a base di larve.

A prima vista, la barretta sembra assomigliare ad una normale barretta energetica. Anche il musli al suo interno concorre a dargli un sapore quasi uguale a quello delle normale energy bar in commercio. I realtà la metà del 23% delle proteine contenute nella barretta proviene da vermi della farina: con una specie di centrifuga di vermi viene estratto il 95% delle proteine.

La barretta al müsli è stata sviluppata assieme ad un altro ricercatore, Meinrad Koch. Entrambi, molto giovani, fanno parte della Società Svizzera di Scienza e Tecnologia degli Alimenti ed il loro prodotto è stato premiato dall’Accademia svizzera delle Scienze Tecniche. Questo progetto di ricerca ha suscitato anche un grande interesse mediatico, soprattutto da parte della TV pubblica.

In Asia gli insetti sono uno dei piatti principali, molto apprezzati dalla popolazione locale, un po’ meno forse dai turisti. Sarà solo una questione di abitudine? Stando a quanto raccontato dai ricercatori, il segreto sta nel come vengono cucinati: con i giusti ingredienti e le giuste ricette possono diventare delle vere e proprie prelibatezze.

Il dato fondamentale è che gli insetti possono essere reperibili un po’ovunque. In previsione di possibili allevamenti, quindi, non dovrebbe essere difficile riuscire ad organizzare degli ambienti adatti alla loro crescita e al loro sviluppo. Questo fa sì che il loro consumo potrebbe cominciare a svilupparsi soprattutto nei paesi più poveri del mondo, ad alto tasso demografico. Oltre ad essere alimento per gli esseri umani, queste barrette potrebbero diventare anche mangime per gli animali. Non resta quindi che aspettare che vengano messe in commercio.

foto by Facebook

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