Staminali contro la cecità, approvato il primo farmaco: è italiano

Un successo tutto italiano quello che arriva sul fronte della cura contro la cecità. La Commissione Europea ha autorizzato il primo farmaco a base di cellule staminali per la cura contro la cecità e, più in generale, contro le gravi lesioni alle cornee. La nuova terapia è stata messa a punto dagli esperti Graziella Pellegrini e Michele De Luca dell’Università di Modena e Reggio Emilia, in partnership con Chiesi Farmaceutici. Questa è la prima volta in cui viene autorizzata la vendita di un prodotto a base di cellule staminali.

Holoclar, questo il nome del farmaco, promette di ridare la vista a quanti hanno subito gravi lesioni della cornea, permettendo nei casi più gravi un trapianto anche a distanza di anni, con risultati positivi fino all’80% dei casi. L’Italia quindi, nonostante le ben note difficoltà nel campo della ricerca, riesce a raggiungere traguardi importanti, grazie soprattutto alla bravura dei suoi ricercatori. C’è da dire però che resta molto da fare, soprattutto se si pensa che De Luca ha imparato a coltivare le cellule staminali negli Stati Uniti e, solo in un secondo momento, ha portato il risultato dei suoi studi in Italia, dedicandosi con la Pellegrini alla ricostruzione della cornea.

Rimane comunque acceso il dibattito sulla regolamentazione e l’utilizzo delle cellule staminali in Italia. Nel nostro paese infatti sono previsti finanziamenti per la ricerca sulle staminali, ma solo a patto che provengano da cellule staminali adulte. Continua ad essere vietata la ricerca sulle cellule staminali embrionali. Sono molti i paletti legislativi italiani che fanno sì che all’estero la sperimentazione sia in alcuni campi molto più evoluta rispetto a quella del nostro paese, come per esempio la cura del Parkinson.

La nuova terapia messa a punto dai nostri esperti è quindi un pieno successo dell’Italia non solo contro la cecità, ma anche contro i mille paletti posti dal nostro Paese.

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