Farmaci di fascia C, niente liberalizzazione. Vendita solo in farmacia

I farmaci di fascia C continueranno ad essere in vendita solo ed esclusivamente nelle farmacie: è questa la decisione finale del Governo, presa nell’ultimo Consiglio dei Ministri. Si è tanto discusso sulla possibile vendita di questa tipologia di farmaci nei supermercati o nelle parafarmacie, vendita che sarebbe dovuta comunque avvenire sempre con obbligo di ricetta, e le posizioni dei vari attori in gara sono sempre state molto distanti. L’intento era quello di dare seguito alle liberalizzazioni, nate nel 2006 da Pier Luigi Bersani sotto il governo Prodi.

Le modifiche sarebbero dovute essere inserite all’interno del testo del Ddl Concorrenza, ma il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin infine ha deciso di bloccare tutto. Su Twitter il Ministro la definisce “una vittoria dei pazienti, soprattutto degli anziani”. Non la pensano così però i tanti sostenitori della libera vendita di questi farmaci, definendola piuttosto la vittoria dei farmacisti, in particolare di Federfarma, da tempo sul piede di guerra a causa dei continui rumors sulla futura libera vendita dei farmaci di fascia C.

All’interno della categoria dei farmaci di fascia C rientrano anche gli psicofarmaci, e questo ha contribuito alla decisione finale presa dal Governo. Si è sostenuto infatti che la vendita di tali farmaci all’interno di supermercati e parafarmacie ne avrebbe potuto aumentare il consumo e la somministrazione. Ma anche l’aumento dei possibili punti vendita dei farmaci di fascia C avrebbe potuto causare un danno ai piccoli esercizi farmaceutici, che si sarebbero visti togliere una fetta considerevole della vendita esclusiva dei loro prodotti.

Anche l’Agenzia nazionale del farmaco (Aifa) aveva ribadito la sua contrarietà ad un’eventuale liberalizzazione, ponendo l’accento sulla questione della salvaguardia della salute pubblica: con l’allargamento della vendita dei farmaci di fascia C a supermercati e parafarmacie, i cittadini sarebbero stati esposti a seri rischi della loro salute. A questo punto, l’ipotesi liberalizzazione dei farmaci sembra ormai tramontata.

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