Droga: la Skunk, sotto accusa per aumento di malattie psicotiche

Psicosi da alcol e stupefacenti in aumento tra i ragazzi che hanno meno di venti anni. Il dato sconcertante arriva da Oltremanica, grazie a uno studio durato sei anni e condotto dall’Institute of Psychiatry, Psychology & Neuroscience del King’s College di Londra e in pubblicazione su ‘Lancet Psychiatry’. Ma L’Italia non se la passa meglio, come evidenzieranno gli psichiatri della Sopsi, Società italiana di psicopatologia,impegnati settimana prossima a Milano in un congresso.

In attesa delle cifre che arriveranno dalla città meneghina, la ricerca inglese pone la sua attenzione sulle malattie psicotiche, come la schizofrenia, che potrebbero essere direttamente collegate all’uso della “skunk”, una super-cannabis che contiene quattro volte in più di tetraidrocannabinolo. La creazione di nuove sostanze stupefacenti viaggia velocissima, in particolare nei Paesi Bassi, dove le leggi in materia, sono tra le più permissive. Da qui, il nuovo e acceso dibattito tra favorevoli e contrari alla depenalizzazione.

A Londra, la ricerca si è svolta su circa ottocento adulti, metà dei quali sotto trattamento per episodi psicotici. E’ emerso che, rispetto agli anni ’60, l’incidenza della schizofrenia è raddoppiata. Dato ancora più inquietante se si relaziona al fatto che in Gran Bretagna, l’uso di cannabis, negli ultimi dieci anni, è diminuito del 40 per cento. A crescere invece è stato il consumo di sostanze sempre più potenti, come la skunk, per l’appunto. “La tendenza mondiale alla liberalizzazione della cannabis – dicono i ricercatori londinesi – pone ancora più forte l’urgenza dell’educazione al consumo e dell’informazione sugli effetti dei nuovi prodotti in circolo”. Oltre alle conseguenze immediate, queste droghe provocano danni al cervello e, nelle persone predisposte, fanno crescere di cinque volte la possibilità di sviluppare malattie come la schizofrenia e il disturbo bipolare. Per non parlare del contributo nefasto che offrono ai malati di depressione.

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