Maqui, il super mirtillo che piace ai campioni di basket Nba

Si chiama Maqui ed è stato ribattezzato “il super mirtillo” per la sua concentrazione altissima di polifenoli. Arriva da molto lontano, dall’arcipelago cileno Juan Fernandez, anzi, a essere precisi, dall’isola di Robinson Crusoe, il personaggio nato dalla penna dello scrittore inglese Daniel Defoe, che si nutrì di queste bacche succulente per sopravvivere. Tenendo conto dell’indice che misura l’azione antiossidante in vitro degli alimenti, il maqui risulta al primo posto, con un indice di 28.200, considerando che la mora, al secondo posto, è a 19.220, e giù a scendere fino a 4.669 del mirtillo «normale».

I frutti di questo arbusto sono sempre più intensi di colore, anche perché negli ultimi trent’anni il clima dell’emisfero australe, in concomitanza con l’aumento delle radiazioni solari, ha causato una progressiva pigmentazione, tanto da far diventare il Maqui la pianta con il maggior contenuto di antociani in assoluto. Tradotto in benefici per la salute, il succo di queste bacche combatterebbe l’invecchiamento, l’iperglicemia, l’infiammazione delle cellule, ovvero quella profonda, aumentando così l’ipotesi di longevità delle stesse. Da qualche stagione, un concentrato di questa pianta viene usato dai campioni dell’Nba dei Miami Heat, nei quali sono stati osservati “livelli maggiori di energia, recupero più veloce, prestazioni migliori” ha riscontrato Barry Sears, il padre della dieta Zona.

Anche gli abitanti dell’isola cilena sono da anni sotto osservazione. I Mapuche infatti ritengono il maqui una pianta sacra e lo consumano come bevanda. Nella comunità è stata riscontrata una bassissima incidenza di malattie cardiovascolari e le donne lo usano come crema protettiva su viso e corpo. Avendo una crescita spontanea, il maqui non può essere coltivato e, di conseguenza, le quantità immesse sul mercato sono piuttosto irrisorie e costose. Si pensi che per un raccolto di dieci chili bisogna aspettare cinque anni. Ecco perché, a differenza di altri alimenti simili (come le bacche di goji, di acai o degli stessi mirtilli neri), in Italia non è possibile trovarle intere, fresche o secche, ma solo come ingrediente di integratori, succhi e infusi.

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