Tumore alla tiroide in aumento, le donne più colpite

Nel 2015 il carcinoma alla tiroide sarà il secondo tumore più diffuso nei paesi economicamente più sviluppati. Ne parlano gli esperti nell’ottavo congresso nazionale dell’Associazione italiana della tiroide (AIT) che si apre oggi, 28 novembre, a Milano. Diversi gli argomenti che verranno trattati, a cominciare dall’importanza della prevenzione.

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Circa il 10 per cento della popolazione italiana soffre di disturbi tiroidei, con un rapporto donna-uomo di 8:1. Potenzialmente una persona in ogni famiglia ha un problema legato alla tiroide, la piccola quanto ‘importante’ ghiandola endocrina posta alla base del collo che controlla molte delle funzioni del nostro corpo, dalle funzioni metaboliche allo sviluppo del Sistema Nervoso Centrale, dalla crescita alla fertilita“, ha detto Paolo Beck-Peccoz, professore ordinario di endocrinologia all’Universita’ degli Studi di Milano e presidente Ait. Oggi però i tumori alla tiroide vengono generalmente scoperti in tempo, grazie alla frequenza con cui si effettuano gli screening e con cui il cancro viene diagnosticato ad uno stadio iniziale. Grazie ad una diagnosi precoce si può intervenire sul tumore in maniera meno aggressiva rispetto a quanto avveniva sino a dieci anni fa.

Secondo le nuove linee guida dell’ American thyroid association si potrà intervenire sui tumori tiroidei senza intervenire chirurgicamente, e la terapia radio-metabolica verrà utilizzata solo in caso di tumori tiroidei particolarmente avanzati o aggressivi, cioè in non più del 20% dei casi. Durante il congresso saranno anche presi in esame i problemi alla tiroide legati alla carenza di iodio, e per sensibilizzare sul tema è stato lanciato uno slogan: “Poco sale ma sale iodato”, per evidenziare come bastino 3-5 gr di sale iodato per garantire il fabbisogno giornaliero (60-90 microgrammi per i bambini).

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