Farmaci sprecati, milioni di euro buttati: di chi è la colpa?

Comprare una confezione di antidolorifici, prendere un paio di pastiglie per il mal di schiena e poi abbondare la scatola in fondo ad un cassetto; a molti capita di comprare farmaci che utilizzeranno solo una volta e questo comporta un grosso spreco per la sanità e un pericolo per la salute. L’Organizzazione Mondiale per la Sanità stima che sia di circa 125 miliardi di euro l’anno la spesa per lo spreco derivante dal cattivo utilizzo dei farmaci. Ma a chi addebitare la colpa di questo comportamento? In parte ai malati, che non seguendo la cura indicata e non prendendo le medicine per il tempo consigliato ma solo finché non passa il sintomo rischiano di prolungare il dolore e di aggravarsi.

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Anche il medico curante ha le sue responsabilità: troppo spesso vengono prescritti farmaci con leggerezza: per esempio è stato calcolato uno spreco del 20% degli antibiotici, che arriva addirittura al 36,3% per la cistite. «L’uso inappropriato degli antibiotici non rappresenta solo un problema di costi a carico del Servizio sanitario, ma soprattutto un problema di salute pubblica, poiché favorisce l’insorgenza di resistenze batteriche con una progressiva perdita di efficacia di questi farmaci», ha dichiarato il Direttore dell’Agenzia italiana del farmaco, Luca Pani. Sarebbe auspicabile che i medici di base provassero a prescrivere meno farmaci e pensassero alla salute globale del malato, tenendo conto anche degli effetti collaterali che possono avere alcune medicine.

Salute e denaro si intrecciano anche per quel che riguarda il pagamento del ticket: infatti, l’aumento del ticket dei medicinali di fascia A, quindi a carico del Servizio sanitario nazionale, fa sì che non tutti possano curarsi e soprattutto che molti non prendano le medicine per il periodo necessario. Anche per evitare sprechi di denaro è fondamentale un’attenzione particolare, ricordandosi sempre che dove è possibile si possono richiedere i farmaci generici, solitamente un po’ meno costosi di quelli più pubblicizzati.

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