Cibi scaduti: vanno buttati o si possono ancora mangiare?

Quante volte capita che la spesa finisca nella spazzatura? Spesso si comprano troppe cose, non si fa caso alla scadenza e quando si va per mangiarle ormai è troppo tardi. Ma non sempre ciò che è scaduto va per forza buttato. Come si può riconoscere un alimento buono da uno assolutamente da evitare? La normativa europea fa una distinzione tra i cibi da consumare preferibilmente entro e quelli consumare entro: i prodotti che hanno scritto sull’etichetta quel “preferibilmente” non sono necessariamente dannosi, ma perdono alcune caratteristiche organolettiche.

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Esistono inoltre degli alimenti che anche superata la data di scadenza sono tranquillamente commestibili senza rischi per stomaco e intestino: i cibi secchi come pasta, biscotti e cracker possono essere consumati anche per diversi mesi; lo stesso vale per lo yogurt che si può mangiare fino a 10 giorni post-scadenza, perderà solo parte dei fermenti lattici attivi. Anche l’olio è buono fino a sei mesi successivi alla data indicata sull’etichetta. Per sott’oli e sott’aceti sigillati non ci sono problemi: i prodotti restano ottimi anche per 3 anni.

Maggiore accortezza ci vuole nel caso delle uova da consumare al massimo una settimana dopo la scadenza. I prodotti alimentari che invece vanno assolutamente mangiati entro la data indicata sono quelli freschi, come latte, verdure, frutta, formaggi spalmabili (stracchino, robiola, fiocchi di latte, philadelphia) poiché oltre a perdere le proprietà contenute iniziano a contaminarsi e possono fare male all’organismo.

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Per evitare sprechi inutili è importante avere determinate accortezze: per prima cosa bisogna regolarsi con la spesa poiché è inutile comprare troppe cose se si sa che non si consumeranno a breve; quando si acquista un prodotto controllare sempre l’etichetta prima di metterlo nel carrello; non cestinare in automatico gli avanzi ma osservarli e annusarli perché potrebbero essere ancora buoni. Se non si vuole proprio sbagliare, meglio comprare il giusto e consumarlo in fretta senza fare scorta di provviste che quasi sicuramente finiranno nella pattumiera.

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