L’influenza fa male al cuore: il vaccino è il salvavita

L’influenza fa male al cuore. A dirlo sono stati gli esperti della Siprec (Società italiana per la prevenzione cardiovascolare), in occasione del XII Congresso Nazionale svolto da 6 al 9 marzo a Napoli. Soprattutto per i soggetti già a rischio, l’influenza può diventare davvero pericolosa e il vaccino può essere un vero salva vita.

Secondo i medici della Siprec la vaccinazione contribuisce a ridurre in maniera significativa il rischio di eventi ischemici acuti durante lo stato influenzale, ma non solo, aiuta in generale a ridurre il rischio di infarti e ictus. “L’influenza – ha spiegato il Professor Bruno Trimarco, presidente della Siprec – è causa di una sindrome infiammatoria sistemica che può coinvolgere anche i vasi del cuore da cui può derivare un aumento del rischio trombotico. È quindi importante consigliare la vaccinazione antinfluenzale soprattutto a quei soggetti che hanno già patologie cardiache o vascolari di base“. Secondo il professore la prevenzione vaccinale è interesse di una società scientifica che si occupa della riduzione del rischio cardiovascolare come la Siprec, perché può contribuire alla prevenzione di un problema clinico importante come l’infarto.

Una conferma è arrivata recentemente anche da un gruppo di ricercatori dell’Università di Toronto che, in una revisione sistematica della letteratura scientifica pubblicata su Jama, mettendo a confronto tra di loro soggetti vaccinati e soggetti non vaccinati, ha rilevato una riduzione del 36 per cento del rischio di eventi cardiovascolari maggiori (infarto ed ictus) nei soggetti con il vaccino per l’influenza.

La prevenzione deve essere il pilastro della nostra sanità“, ha aggiunto il dottor Andrea Orsi della Scuola di igiene e sanità pubblica dell’università di Genova. “La vaccinazione influenzale è uno strumento di immunizzazione che si è dimostrato efficace anche nella riduzione del rischio cardiovascolare. Infatti il nostro Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale raccomanda la vaccinazione influenzale anche ai soggetti che soffrono di patologia croniche di base“, tra le quali le malattie cardiovascolari. Secondo il professor Orsi inoltre i più recenti dati epidemiologici mostrano come nella fascia d’età compresa fra i 60 e i 64 anni, circa il 15% delle persone presenta condizioni di rischio legate a patologie cardiovascolari ed è proprio per questi soggetti che il vaccino antinfluenzale e fortemente consigliato.

Alla luce delle numerose evidenze scientifiche che indicano nella vaccinazione un ausilio significativo nella riduzione del rischio di eventi cardiovascolari maggiori, la Cscv (Consulta delle società scientifiche per la riduzione del rischio cardiovascolare), di cui fa parte la Siprec, ha incluso in un documento scientifico di raccomandazione, l’importanza di diffondere queste informazioni a tutti gli operatori sanitari che si occupano di prevenzione cardiovascolare, oltre a tutti coloro che si occupano di vaccinazioni.

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