E’ l’intolleranza alimentare più diffusa al mondo, visto che ne soffre circa l’1% della popolazione: si tratta della celiachia, un’intolleranza permanente al glutine che si trova in alcuni alimenti come grano, orzo, farro e segale. Fino a poco tempo fa chi era intollerante al glutine incontrava molte difficoltà per procurarsi gli alimenti giusti per la propria dieta, disponibili esclusivamente in farmacia; ora, dal momento che la celiachia è sempre più diffusa, anche i supermercati si sono attrezzati e – secondo un’indagine condotta in 13 regioni dall’Osservatorio dell’Associazione Italiana Celiachia (AIC) – per i celiaci fare la spesa al supermercato è più conveniente.
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Lo studio ha messo a confronto i prezzi di un paniere di 12 prodotti senza glutine tra quelli più utilizzati da chi è celiaco, come farina, pasta, dolci, prodotti da forno e surgelati: il risultato è che la differenza di prezzo totale tra supermercati e farmacie è di circa 20 euro; un dato particolarmente rilevante per coloro che in alcune regioni possono acquistare prodotti senza glutine solo in farmacia e che hanno a disposizione un ticket unico (cioè che non può essere frazionato in più spese) tra i 99 e 142 euro. L’obiettivo dell’Associazione Italiana Celiachia è di «migliorare l’accesso dei celiaci alla grande distribuzione anche nelle regioni» in cui i prodotti per celiaci sono disponibili solo in farmacia.
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Secondo il calcolo dell’Associazione Italiana Celiachia, il costo del paniere standard dei prodotti per celiaci è di circa 39 euro al supermercato, ma lievita fino a 60 euro per chi acquista gli stessi prodotti in farmacia. Ad esempio, la farina senza glutine costa 4 euro al supermercato e 7 euro al chilogrammo in farmacia; prezzi quasi raddoppiati anche per la pasta (si passa dai 5 euro della grande distribuzione ai 7 della farmacia). In particolare, le farmacie di Veneto e Trentino sono le più care per i celiaci, ma è nelle Marche che si registra lo scarto maggiore tra i prezzi della farmacia e del supermercato, mentre la Lombardia è la regione con lo scarto minore (soli 11 euro).
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