Hai le dita lunghe? Sei a rischio depressione

Coloro che hanno le dita lunghe sono a rischio depressione, quelli con le orecchie piccole possono sviluppare malattie renali e quelli con la lingua troppo grossa potrebbero soffrire di apnea del sonno: sono alcune delle curiose caratteristiche che – secondo i ricercatori della Emory University di Atlanta – potrebbero influenzare la comparsa di alcune malattie.

Ad esempio, coloro che hanno le orecchie piccole saranno sicuramente più attraenti, potrebbero essere più inclini a sviluppare eczemi e anche malattie renali. Le orecchie piccole, infatti, sono indice di canali auricolari – che collegano l’esterno all’interno – altrettanto piccoli: questo potrebbe determinare una maggiore possibilità di sviluppare un eczema delle orecchie , ha spiegato George Murty , otorino all’University Hospitals di Leicester.

Allo stesso modo, una lingua troppo grande sarebbe collegata all’apnea ostruttiva del sonno, una condizione che causa un’interruzione della respirazione durante il sonno e che colpisce circa il 4 per cento degli uomini di mezza età e il 2 per cento delle donne di mezza età in Gran Bretagna. “Lingua o tonsille troppo grandi possono bloccare le vie aeree durante il sonno. Se è lieve, si russa. Ma se diventa più grave, si potrebbe arrivare a smettere di respirare anche per 30 secondi .

Incredibile a dirsi, la lunghezza delle dita di un uomo sarebbe in grado di indicare la possibilità che ha di soffrire di cancro alla prostata. Gli scienziati dell’Università di Warwick e dell’Institute of Cancer Research hanno confrontato le mani di 1.500 pazienti affetti da cancro alla prostata con quelli di 3.000 uomini sani e hanno trovato che gli uomini il cui indice era più lungo dell’anulare avevano significativamente meno probabilità di sviluppare la malattia.

Uno studio condotto presso l’Università di Alberta ha scoperto che gli uomini con una lunghezza del dito più “femminile” – un indice più lungo rispetto all’anulare – hanno anche maggiori probabilità di essere depressi, perché la depressione sarebbe associata a bassi livelli di testosterone nel grembo materno.

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