Uva e mirtilli rossi per proteggere il sistema immunitario

Le sostanze chimiche contenute nelle uve rosse e nei mirtilli possono stimolare il sistema immunitario del corpo. E’ quanto hanno scoperto i ricercatori della Oregon State University, che hanno esaminato l’impatto di 446 diverse sostanze chimiche sul sistema immunitario umano. I risultati – pubblicati sulla rivista Molecular Nutrition e Food Research – hanno dimostrato che due composti (il resveratrolo si trova nell’uva rossa e lo pterostilbene trovato nei mirtill), quando sono combinati con la vitamina D, potrebbero incrementare la capacità del corpo di respingere le malattia.

Il resveratrolo è stato oggetto di decine di studi per i suoi possibili effetti benefici, dal miglioramento della salute cardiovascolare allo lotta contro il cancro o alla sua capacità di ridurre le infiammazioni. “In uno studio che ha analizzato centinaia di composti, solo questi due si sono distinti per le loro proprietà”, ha detto il ricercatore Adrian Gombart. “La loro sinergia con la vitamina D è stata significativa e intrigante. Si tratta di un’interazione piuttosto interessante”.

Questi composti, che sono chiamati stilbenoidi, hanno lavorato in sinergia con la vitamina D e hanno avuto un impatto significativo nello stimolare l’azione del gene che codifica la proteina Camp (cathelicidin antimicrobial peptide) che è coinvolto nella funzione immunitaria, hanno spiegato i ricercatori. Eppure, sottolineano, lo studio è stato realizzato utilizzando colture cellulari di laboratorio e la ricerca deve sicuramente proseguire prima di poter offrire raccomandazioni sulle abitudini alimentari.

Altre ricerche , recentemente, avevano dimostrato che i mirtilli possono aumentare la potenza del cervello in quanto contengono elevati livelli di composti chiamati polifenoli, che i ricercatori dicono possano aiutare il cervello a svolgere le funzioni vitali di “pulizia”. Gli scienziati dello Human Nutrition Research Center on Aging at Tufts University e dell’University of Maryland Baltimore County hanno studiato gli effetti delle bacche sul cervello dei topi.

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