Lo shopping è maschio, gli uomini spendono più delle donne

Lo shopping è maschio: una ricerca statunitense smentisce uno dei miti più radicati nell’immaginario collettivo, che vede le donne maniache degli acquisti. Nel campo degli acquisti online, questo stereotipo non vale: lo studio dell’agenzia iProspect ha dimostrato che negli Stati Uniti gli uomini spendono più delle donne– tra il 20 e il 30% – e sette su 10 preferiscono fare shopping online piuttosto che trascinarsi da una vetrina all’altra.

Il profilo tipo dello shopaholic a stelle e strisce e un uomo over 35 (il 75% dei casi), senza figli (52%), che possiede almeno un pc (91%), uno smartphone (77%) o un tablet (50%). Gli uomini non sfuggono neanche alla compulsività, una caratteristica che solitamente viene associata alle donne. La National Retail Federation ha analizzato che gli uomini spendono circa 200 dollari in shopping online (il doppio delle loro compagne) e, durante il “black friday”, primo giorno dei saldi invernali, arrivano a sfiorare i 500 dollari contro i poco più di 300 delle donne.

Con il passare degli anni e con il cambiamento dei costumi, poi, si evolvono anche i sentimenti che spingono uomini e donne a fare shopping: anche il sesso forte ormai si avvicina alle vetrine non più con un atteggiamento scettico e scocciato, ma con una modalità che somiglia quasi a un corteggiamento dell’oggetto del desiderio, sia un paio di scarpe o una cravatta. Le donne, invece, vivono lo shopping come un momento conviviale, da vivere insieme alle amiche. Gli impegni sempre più pressanti, però, le costringono ad “andare a caccia”: carte di credito e bancomat alla mano, individuano la loro “preda” – borse, scarpe e prodotti per il make up tra tutti – e acquistano.

Non secondaria, infine, la componente consolatoria dello shopping che accomuna uomini e donne. Gli acquisti servono come terapia dopo una delusione d’amore o una brutta giornata al lavoro; del resto è noto che fare shopping ha un grande potere antidepressivo, è gratificante e rilassante.

Foto by Kikapress

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