Calcoli renali, le bevande gassate aumentano il rischio

Bere molto: solitamente è questo il consiglio che i medici danno a chi soffre di calcoli renali o mostra una predisposizione a svilupparli. Ma altrettanto importante è fare attenzione a cosa si beve: secondo una ricerca di un gruppo di scienziati del Brigham and Women’s Hospital di Boston – pubblicata sulla rivista Clinical Journal of the American Society of Nephrologybere troppe bevande gassate, a base di frutta o zuccherate aumenta il rischio di sviluppare calcoli renali.

La ricerca ha studiato le reazioni di quasi 200 mila persone, raccogliendo dati sulle loro abitudini alimentari: il risultato ha dimostrato che ingerire alcune bevande aumenterebbe del 23% la possibilità di soffrire di calcolosi renale. Al contrario, invece, lo studio dimostra che altre bevande sarebbero un vero e proprio toccasana contro la possibilità di sviluppare quei “sassolini” che si annidano nelle vie urinarie e possono dar vita a dolori lancinanti: in particolare, si tratterebbe di caffè, tè e succo d’arancia (quest’ultimo grazie alla presenza di citrati, che agiscono sul grado di acidità o basicità dell’urina e aiutano a prevenire la formazione dei calcoli).

“Non tutto ciò che si beve ha lo stesso effetto e anche se non siamo ancora in grado di dare una spiegazione scientifica ai dati rilevati, la nostra ricerca potrebbe essere utile ai medici per elaborare strategie di prevenzione per la calcolosi renale”, ha commentato il nefrologo Pietro Manuel Ferraro, coordinatore della ricerca.

Non è la prima volta che alcune bevande o alcuni cibi vengono annoverati tra i tabù per chi soffre di calcoli renali, che dovrebbero seguire una dieta ricca di potassio e povera di sodio: da evitare, quindi, succo di mela e di uva, spinaci, bietole e mirtilli. Al contrario, invece, il consumo di acqua deve essere sempre molto abbondante: gli esperti consigliano di bere almeno due o tre litri di acqua al giorno e di seguire un regime alimentare a ridotto contenuto proteico, per non affaticare i reni ed evitare di ostruire le vie urinarie, che provocano dolorose coliche, infiammazione e, nei casi più gravi, anche sanguinamento.

Foto by Kikapress

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