Tanoressia: quando la tintarella diventa una malattia

Ore passate sotto il sole o rinchiusi in un solarium con un solo obiettivo: vedere la propria pelle diventare sempre più scura. E’ questa l’ultima ossessione dei nostri tempi, sfoggiare a tutti i costi un corpo abbronzato sia d’estate che d’inverno. Prontamente si è battezzata questa ossessione con il nome di tanoressia, neologismo composto dai termini tan (in inglese abbronzatura) e orexìa (dal greco appetito). Ciò che deve essere subito chiaro è che psichiatri e dermatologi lanciano un vero e proprio allarme: la tanoressia non va minimizzata, essa non è una semplice mania ma una vera e propria malattia.

I primi casi di bronzeo-dipendenti sono stati scoperti negli Stati Uniti tra il 2005 ed il 2006. Oggi solo negli USA di persone tanoressiche se ne contano sei milioni. E’ dunque spontaneo chiedersi come ce la passiamo noi in Italia. Una ricerca ha rilevato che circa il 40% della popolazione è amante della tintarella, mentre il 20% è drogato di abbronzatura. I tanoressici del Belpaese sono in realtà prevalentemente donne, di una fascia d’età compresa tra i 24 ed i 50 anni e residenti perlopiù al Nord.

Come tutte le malattie, anche la tanoressia si diagnostica attraverso dei sintomi ben precisi. Il tanoressico, esattamente come l’anoressico, ha una percezione distorta di sé. Se chi soffre di anoressia non si vede mai abbastanza magro, chi invece soffre di tanoressia non si reputa mai sufficientemente abbronzato. E’ tale considerazione che genera l’impulso irrefrenabile di esporsi in maniera spropositata ai raggi solari ed a quelli ultravioletti delle lampade artificiali.

La dipendenza da lettino solare ha destato soprattutto la preoccupazione dei dermatologi in quanto, seppur sia una malattia la cui origine è di natura psicologica, può provocare gravi conseguenze fisiche. Invecchiamento cutaneo precoce e tumori della pelle sono i maggiori rischi che corrono i malati dell’abbronzatura compulsiva. Negli Stati Uniti non sono mancati i primi provvedimenti per limitare i danni, come la tassa-salute nei centri per l’abbronzatura artificiale. Nella nostra penisola, invece, dobbiamo pensare da soli alla nostra salute, ricordandoci l’abc della corretta esposizione ai raggi solari: evitare le ore centrali ed usare sempre una protezione adeguata.

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