Sensoria, il calzino intelligente: Paolo Sciarra ce ne parla

La tecnologia ora si può indossare anche ai piedi? Ormai l’abbigliamento tecnologico è sempre meno fantascientifico e più reale e tra i tanti prototipi in fase di progettazione c’è Sensoria, il calzino creato dall’azienda Heapsylon che ha utilizzato un tessuto smart in grado di rilevare una vasta gamma di informazioni direttamente dal piede dell’utente che li indossa. Ne parliamo con Paolo Sciarra, un brindisino che nell’ambito della start-up formata da ragazzi tutti italiani (Lecco, Salerno e Torino, le loro provenienze) si occupa di marketing e business development.

Prima di tutto com’è nata l’idea di Sensoria?
Uno di noi, Mario, ha avuto l’idea. Tutto è nato in un coffee shop. Un giorno sua moglie gli ha detto: “Ti stai demoralizzando. Ci stai provando troppo intensamente, hai bisogno di un po’ di relax. Vado a prenderti un cappuccino e forse ti sentirai meglio e ti verrà in mente qualcosa di bello”. Mentre portava il cappuccino a Mario, involontariamente, glielo ha versato addosso e più precisamente sulle calze. Mario ha notato il caffè che impregnava sul calzino e così gli è venuta l’idea di creare una calza che unisce materiale e tessuto con tecnologia a sensori. Mario iniziò a fare delle richerche durante la notte e i week-end per oltre due anni, mentre lavorava a tempo pieno presso Microsoft nel dipartimento Xbox. Quattro mesi fa ha deciso di dimettersi e focalizzarsi sulla sua invenzione.

Come funziona nello specifico la calza intelligente?
Sensoria ha tre componenti: prima di tutto è una calza fatta con un tessuto intelligente. I sensori sono posizionati sotto il tallone, il primo e il quinto osso del metatarso. E’ possibile lavare la calza normalmente in lavatrice, la si può indossare come un calzino normale. Sensoria è una cavigliera con un bellissimo design che si attacca automaticamente alla calza grazie a dei magneti (tipo il carica batteria di un portatile Apple). Questa raccoglie tutti i dati generati dall’utente ed include un accelerometro e un altimetro. Infine è un’applicazione su smartphone.

L’utente può decidere di correre o meno senza cellulare?
Sì, può decidere di analizzare i propri dati alla fine della sua corsa su una moderna dashboard. Ad ogni modo il più grande valore che la “Sensoria Fitness experience” può portare all’utente sono le raccomandazioni in tempo reale attraverso smartphone. Mentre corri, se stai facendo qualcosa che potenzialmente potrebbe causare un infortunio, oppure stai perdendo la tua forma, Sensoria te lo dice in tempo reale tramite un segnale acustico mentre ascolti la tua musica preferita. Questo porta ad imparare sul posto e applicare immediatamente la giusta strategia per migliorare le tue perfomance. Evitare insidie come ad esempio l’eccessivo atterraggio sul tallone (heel striking) con scarpe che non offrono il supporto necessario.

Come può essere utile per gli sportivi?
Diversamente dagli altri activity trackers sul mercato, noi combiniamo la tecnologia dell’accelerometro con il nostro tessuto a sensori appropriatamente posizionato sotto il piede. Sensoria Fitness fornisce il più accurato contatore di passi, altitudine e calorie fino ad ora sviluppato. Oltre a questo noi offriamo anche altre funzionalità che altri fitness trackers non possono offrire.

Quali sono?
Prima di tutto il ritmo che nella corsa è importante da mantenere: Sensoria Fitness ti dà la possibilità di selezionare la tua cadenza ideale e ti avvisa, tramite messaggi audio, quando ne hai bisogno. Una mappa della pressione su piede: grazie al sensore tessile, Sensoria Fitness può rilevare dove il piede atterra sul suolo in tempo reale. Questo aiuta i corridori a prevenire potenziali tecniche pericolose come ad esempio l’eccessivo atterraggio sulla punta del piede (che può causare tendiniti) e l’eccessivo atterraggio sul tallone. Tutti i dati sono privati, ma volendo si possono condividere su i social network e confrontarsi con i propri amici.

Può correggere anche una postura sbagliata?
Ad oggi possiamo rilevare se un corridore si piega troppo in avanti o troppo indietro.

Secondo te la tecnologia indossabile è il futuro dell’informatica?
La nostra visione è che in un futuro più o meno prossimo i nostri indumenti fungeranno da computer.

Ideata da soli italiani all’estero: siete dei cervelli in fuga?
Sinceramente non ci consideriamo tali. Mario, Maurizio e Davide hanno lavorato per diversi anni in Italia presso la filiale italiana di Microsoft che successivamente li ha trasferiti negli Stati Uniti. Invece, io mi sono trasferito per motivi familiari. Sicuramente la cultura e il tessuto imprenditoriale americano, favorisce la nascita e lo sviluppo di aziende tecnologiche come la nostra.

Cosa consigli invece a chi ancora spera di trovare lavoro in Italia?
Personalmente non ho mai lavorato in Italia e non sono nella posizione di dare consigli a riguardo. Subito dopo la laurea ho cercato lavoro per pochi mesi in Italia senza troppa fortuna. Cosi ho deciso di provare all’estero. Negli ultimi tre anni ho lavorato in Olanda, Irlanda e Stati Uniti, sempre per aziende diverse.

Cosa ne pensi del crowdfunding? Può essere davvero utile?
Il crowdfuning è molto utile. Ci sono diverse start-up che hanno iniziato in questo modo e sono riuscite a raccogliere i fondi per realizzare il proprio progetto e allo stesso tempo provare l’esistenza della domanda di mercato. Esempio di una campagne di crowdfunding di enorme successo è Pebble.

State già pensando a qualche altro indumento intelligente o qualcosa di simile?
Il nostro obiettivo primario e finire la realizzazione di Sensoria Fitness e inviare il prodotto a tutti coloro che hanno supportato la nostra campagna. Ma in cantiere abbiamo diversi progetti, per ora top secret.

Foto by Facebook

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