La dieta mediterranea fa bene al cervello. Ecco perché

Una dieta salutare può dare benefici in più ambiti della salute ed infatti sappiamo che seguire una dieta mediterranea fa dimagrire, ma fa bene anche al cuore, diminuendo il rischio di malattie cardiache: oggi scopriamo che aiuta anche il nostro cervello a non invecchiare. Olio d’oliva, frutta secca ed altri alimenti presenti nel regime alimentare aumentano la potenza del cervello negli anziani, tenendo alla larga per molto tempo la demenza e il declino cognitivo.

UN CUORE SANO GRAZIE ALLA DIETA MEDITERRANEA

La dottoressa Elena H Martínez-Lapiscina, insieme ai colleghi dell’Università di Navarra Pedro Clavero, Estefania Toledo, Ramon Estruch, Jordi Salas-Salvadó, Beatriz San Julián, Ana Sanchez-Tainta, Emilio Ros, Cinta Valls-Pedret e Miguel Á Martinez-Gonzalez, conferma la teoria con uno studio pubblicato sulla versione online del Journal of Neurology Neurosurgery and Psychiatry. L’indagine ha coinvolto 522 uomini e donne di età compresa tra 52 e 80 anni senza malattie cardiovascolari, ma ad alto rischio vascolare a causa di condizioni/patologie latenti correlate come diabetepressione alta, livelli alti di grassi nel sangue, sovrappeso, fumo e una storia familiare di malattie cardiovascolari precoci.

DIMAGRIRE CON LA DIETA MEDITERRANEA

I volontari sono stati suddivisi in tre gruppi con tre tipi di diete diverse: il primo la dieta mediterranea con aggiunta di olio d’oliva, il secondo sempre quella mediterranea con l’aggiunta di noci ed infine il terzo una dieta a basso contenuto di grassi. Dopo 5 anni sono stati sottoposti a test per individuare eventuali segni di declino cognitivo e al termine del periodo di studio, i ricercatori hanno trovato che 60 partecipanti avevano sviluppato un deterioramento cognitivo lieve, di cui 18 appartenevano al primo gruppo, 19 al secondo e 23 al terzo. Dei partecipanti, altre 35 persone hanno sviluppato la demenza: 12 nel primo gruppo, 6 nel secondo e 17 nel terzo. I punteggi medi di entrambi i test sono risultati significativamente più elevati per coloro che seguivano una delle due diete mediterranee rispetto a coloro che seguivano la dieta a basso contenuto di grassi.

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