La dieta molecolare: contro la cellulite attenzione a cosa si mangia

A quanto pare per combattere la buccia d’arancia non servono creme rassodanti, ma bisogna semplicemente mettersi a dieta: il vero pericolo della cellulite si nasconde nei cibi, in cui assume le spoglie dei cosiddetti Ages (Advanced glycation end product), sostanze che si formano durante il processo di cottura e che danneggiano i tessuti connettivi. Come fare allora? Provate con la dieta molecolare, lanciata nel recente congresso nazionale della Sime (Società italiana di medicina estetica) dal professore Pier Luigi Rossi dell’Università di Bologna: secondo questo approccio non è necessario limitare le calorie e gli alimenti, con lo scopo di perdere peso, perché basterebbe scegliere accuratamente le molecole contenute nei cibi che assumiamo.

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La dieta ideata dal professore si snoda in 5 settimane, in cui si assumono circa 130 grammi al giorno di carboidrati, preferibilmente divisi in pane, pasta o riso integrali; ogni 4 giorni di questo regime, si può fare un pasto glucidico con una porzione di spaghetti di 150 grammi o di patate. I pasti si aprono sempre con le verdure crude (vitamine, minerali e antiossidanti ) e con spuntini a base di centrifugati di kiwi, succo di pompelmo, centrifugato di mela e carote o di ananas, da fare sempre due volte al giorno (a metà mattina e metà pomeriggio). La carne deve essere sempre magra, a pranzo e a cena e in porzioni di massimo 70-80 grammi, accompagnata da abbondante verdura e magari 150 grammi di patate lesse o un cucchiaio di mais. Con la verdura invece ci si può sbizzarrire, dalla rucola al finocchio, dal radicchio al pomodoro; per le proteine, vanno bene la ricotta fresca (120 grammi), carne di maiale (ricca di calcio), prosciutto crudo magro, legumi o un hamburger ai ferri.

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“Le scelte alimentari contribuiscono alla distribuzione del grasso in alcune aree del corpo e influenzano la struttura stessa dei tessuti, modificando la dieta si incide direttamente sulla qualità della pelle ha spiegato il chirurgo plastico Emanuele Bartoletti, presidente del congresso romano. “Il rischio – ha precisato Rossi – aumenta del 13% introducendo un milione di unità Age al giorno, in pratica l’equivalente di una fetta di torta o a 150 grammi di frittura o a 200 grammi di carne alla brace”.

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